Nasce a Chiaravalle il 31 agosto 1870. Decide fin da giovane di dedicarsi agli studi scientifici nonostante il parere avverso della famiglia.
Si laurea, a 26 anni, alla Facoltà di medicina con una tesi in psichiatria che rispecchia il suo interesse verso lo studio della mente umana. Questo interesse accompagnerà tutto il suo lavoro di pedagogista ed educatrice.
Una delle prime donne laureate d’Italia, Maria Montessori sfida un mondo accademico e medico prettamente maschile e approfondisce le proprie conoscenze seguendo lezioni di Clinica psichiatrica e successivamente di Clinica pediatrica.
Già prima della laurea scopre i lavori di Itard e Séguin, padri (con la Montessori) della Pedagogia speciale. Ad Itard si deve l’idea della educabilità dell’individuo anche in presenza di forti disabilità e dell’importanza della mediazione sociale nella crescita psicofisica della persona.
Nell’inverno del 1898 si recò a Londra su incarico ministeriale per svolgere studi e ricerche e al suo rientro in Italia, dopo aver tenuto alcuni corsi e conferenze sulla pedagogia e psicologia speciale, le viene affidato l’incarico di dirigere la Scuola magistrale ortofrenica per formare i maestri all’addestramento e all’educazione dei bambini con dei ritardi nello sviluppo.
Nel 1907 viene inaugurata la prima “Casa dei bambini” a Roma nel quartiere di San Lorenzo, uno dei più poveri della città. L’anno successivo ne viene inaugurata una a Milano in un quartiere operaio.
In quegli anni il nome della Montessori si propagava in Europa e negli Stati Uniti e nel 1913 venne inaugurato a Roma il primo Corso Internazionale per la formazione degli insegnanti, per il quale si riunirono un centinaio di insegnanti ed educatori di paesi diversi, conquistati dalle teorie montessoriane. A questo seguirono altri Corsi, nazionali ed internazionali, diretti sempre da Maria Montessori.
Iniziò dunque a lavorare anche per creare un materiale adatto allo scopo educativo delle Case dei bambini: importanti erano infatti il materiale utilizzato, il metodo, la preparazione dei maestri, l’ambiente e la disciplina. Questo metodo rivoluzionario fa emergere proprio il rapporto tra il maestro e il bambino: il maestro deve infatti lasciare libero il bambino di agire secondo le sue tendenze naturali, senza alcun vincolo fissato o programmato, giacché la sua posizione deve essere quella di disporre i bambini per osservarli allo stato naturale.
L’interesse per il suo metodo si diffonde in tutto il mondo e ovunque vengono aperte nuove “Case dei bambini”.
In Europa si contano 2800 scuole, la maggior parte delle quali distribuite nel nord Europa compresi i paesi dell’ex unione Sovietica. In Asia e in Africa numerose sono le scuole che si ispirano al metodo Montessori ma vi sono scuole anche in Canada, in Messico, nell’Americo settentrionale centrale e meridionale. Pure l’Australia e la Nuova Zelanda hanno numerose Scuole Montessori.
Maria Montessori muore nel 1952 in Olanda e lascia un messaggio di pace e di attenzione verso i più deboli. Alle donne lascia l’eredità di una donna forte, emancipata e coraggiosa.